“Scene, voci, accenti, scritture: il teatro infinito di Andrea Camilleri” – Mostra su Andrea Camilleri

Dal 23 ottobre al 9 novembre 2025 la Società Dante Alighieri ospita, nella sede di Palazzo Firenze a Roma, la mostra Scene, voci, accenti, scritture: il teatro infinito di Andrea Camilleri.

Curata da Giulio Ferroni, realizzata dalla Società Dante Alighieri in collaborazione con il Fondo Andrea Camiller nell’ambito delle celebrazioni dei cento anni dalla nascita, la mostra ripercorrerà il mondo teatrale (e oltre) di Camilleri: i suoi scritti, le sue voci, gli “attori” con cui ha dialogato.
Il percorso, illustrato da un’audioguida con la voce di Marco Presta, già allievo di Camilleri all’Accademia nazionale d’arte drammatica, procede tra documenti originali, fotografie, lettere, copioni, edizioni rare provenienti dal Fondo Camilleri e materiali audiovisivi, di Rai Teche e Palomar.

Il percorso

E’ organizzato in sei sezioni tematiche che ripercorrono la vita e l’opera dello scrittore:

  • LA FAMIGLIA, LA SCUOLA, LETTURE E SCOPERTE
    La prima sezione ci porta nell’intimità del giovane Camilleri mostrando foto di famiglia, suoi quaderni scolastici e le prime poesie autografe (1939–1941) accanto alle edizioni di Montale e Saba che ne hanno influenzato la scrittura. Due curiosi documenti ottocenteschi, ritrovati da lui tra le carte di casa, diventeranno spunto, molti anni dopo, per due celebri romanzi: La bolla di componenda e La concessione del telefono.
  • POETA O REGISTA?
    La seconda sezione parla di Camilleri poeta e intellettuale nel secondo Dopoguerra, attraverso lettere di Alba de Céspedes ed Elio Vittorini, taccuini del 1943 e 1945, e con la poesia Morte di Garcia Lorca, premiata nel 1950, periodo in cui l’ingresso del giovane Andrea all’Accademia d’arte drammatica di Roma ne apre la lunga carriera teatrale.
  • SULLA SCENA TEATRALE: TRA BECKETT E PIRANDELLO
    Due bacheche raccontano il Camilleri regista: dal sodalizio con Orazio Costa alle regie di Beckett, Pirandello e Ionesco, documenti, recensioni e copioni testimoniano la sua passione per il teatro dell’assurdo e ripercorrono la sua attività televisiva, dove spicca la produzione di una serie dedicata a Eduardo De Filippo.
  • ERA LA RAI: RADIO E TELEVISIONE
    Camilleri autore per la RAI è narrato da lettere, copioni e sceneggiature radiofoniche e televisive come quelle del Versificatore (in mostra una lettera di Primo Levi), di Western di cose nostre (di Sciascia) e delle due serie Il tenente Sheridan e Maigret.
  • UN INESAURIBILE NARRARE
    Due bacheche esplorano la nascita del Camilleri narratore: dal dattiloscritto Mani avanti (1967–68) a Il corso delle cose (1978), fino all’invenzione poliziesca di Montalbano. Il focus è posto sul personalissimo stile linguistico e narrativo, con lettere editoriali, traduzioni e un glossario siciliano redatto dallo stesso autore.
  • FORME DELLA VISIONE
    La dimensione visiva è centrale nell’ultima sezione: i volumetti di Camilleri su Caravaggio, Guttuso e Renoir rivelano il suo interesse per l’arte. La mostra si chiude con la rievocazione del monologo Conversazione su Tiresia, che lui stesso recitò nel Teatro greco di Siracusa nel 2018.

Dall’esposizione emerge la vasta rete di contatti e rapporti personali, di amicizie, frequentazioni e scambi intessuti da Camilleri con i protagonisti della vita culturale dell’Italia.


Apertura al pubblico dal 23 ottobre al 9 novembre
Palazzo Firenze, Piazza di Firenze 27 – Roma
Lunedì–venerdì 10:00–18:00
Sabato–domenica 10:00–14:00
Chiusura: 1 e 2 novembre

Prenotazioni: eventi@dante.global
Ingresso libero, dal lunedì al venerdì
Per informazioni visita la pagina della Società Dante Alighieri

L’immagine di apertura è tratta dalla pagina Instagram della Società Dante Alighieri